sabato 23 aprile 2011

Un vero bike sharing a Varese


Qualsiasi nuovo strumento per favorire la mobilità ciclabile in una città congestionata dal traffico è una bella notizia. Bisogna essere lieti quindi dell'apertura a Varese del nuovo servizio di noleggio di biciclette a pedalata assistita presso lo Iat (l'Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica), presentato qualche giorno fa in pompa magna dal Comune di Varese. Ma forse bisognerebbe ricordare all'amministrazione che non bastano 6 biciclette elettriche a risolvere il problema della mobilità in città.

Questo nuovo servizio - pensato appositamente per gli utilizzatori occasionali - può essere solo uno strumento aggiuntivo al noleggio bici “per tutti i giorni”.
A Varese in poche parole serve un bike sharing pratico, efficiente, capillare. Peccato che quello realizzato ad oggi non abbia nemmeno una di queste caratteristiche. Anzi, “Gimme Bike” (questo il nome del bike sharing attivo in città) resta una promessa mancata. O meglio, una presa in giro per chi provi a utilizzarlo, magari incuriosito da quanto accaduto a Milano dove “BikeMe” ha avuto un successo persino insperato e oggi punta oggi all'obiettivo di 200 stazioni e 3.650 biciclette sotto la Madonnina.

Cosa accade invece dalle nostre parti? Che mancano le piste ciclopedonali e i percorsi protetti. Che il servizio di bike sharing offre solo 4 ciclostazioni (piazza Repubblica, stazione Nord, Stazione FS , piazzale Bulferetti a Bizzozero), rendendo impossibile prendere la bicicletta e lasciarla allo stadio, all'ospedale, nei vari uffici di Casbeno o in qualsiasi castellanza. Che il servizio di abbonamento richiede una procedura macchinosa nell'unico ufficio dedicato (nell'era di internet non è nemmeno possibile richiederlo via web), senza formule flessibili per utilizzatori abituali, come i pendolari, o occasionali, come i turisti. Che le stazioni sembrano “dimenticate”, lasciate spesso senza biciclette e senza assistenza.

Oggi siamo arrivati al paradosso dello stallo completo. Si attende la gara pubblica che affidi la nuova gestione dopo l'esperienza fallimentare attuale. E intanto le bici restano ferme, Varese affoga nel traffico e la città della “Tre valli” e dei Mondiali di Ciclismo è tutto fuorchè a misura di ciclista.

È ora che Varese progetti davvero un servizio di bike sharing all'altezza di un capoluogo moderno. Servono più biciclette, più ciclostazioni, miglior servizio agli utenti. Serve un Piano Urbano di Mobilità che, riorganizzando il trasporto pubblico, favorisca i percorsi pedonali e ciclabili. C'è bisogno di crederci davvero, non solo a parole, alla mobilità ciclabile.

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