sabato 14 maggio 2011

Ci siamo..

Eccoci arrivati. Siamo alla fine, domani a Varese si vota. E' stata una lunga, bella, appassionata campagna elettorale. Ora tocca ai varesini esprimersi e decidere chi vorranno come sindaco e come comporre il consiglio comunale.

Tre mesi fa non avrei nemmeno immaginato di ritrovarmi in corsa. E invece eccomi qua, con la mia faccia, il mio nome in lista per "Varese&Luisa", le mie proposte per la città (dalla mobilità sostenibile al trasporto pubblico, dalle iniziative per far rivivere le periferie a quelle per il rilancio turistico).

Comunque andrà a finire, desidero ringraziare personalmente tutte le persone che in queste settimane mi hanno sostenuto, mi hanno stretto la mano e mi hanno detto "Fernando, ti appoggio". La loro fiducia per me rappresenta un orgoglio e una responsabilità.

Avere incontrato tanta gente, avere ascoltato problemi, richieste, ma anche tante proposte dei cittadini, infatti, è ciò che più mi è piaciuto di questa avventura. Senza dubbio, rappresenta il grande patrimonio che mi porterò dietro da questa esperienza.

Quello che non mi è piaciuto, invece, sono gli attacchi personali, le invettive o - peggio - lo "sputtanamento" dell'avversario che ho sentito troppe volte su più fronti in questa campagna elettorale cittadina. Al di là delle opinioni, sempre tutte legittime, e purtroppo, ben al di là della politica.
Ecco, a volte mi è sembrato che il confronto si sia arenato sui "si dice" e sulle voci da osteria, lontano da contenuti politici e dalle proposte sul futuro di un importante capoluogo. Riportato a Varese, in una dimensione più piccola, insomma, è stato il "modello Milano". Quello degli attacchi meschini e fasulli della Moratti nei confronti di Pisapia.

Luisa Oprandi però ha saputo tenersi lontano dalle provocazioni. Ha condotto davvero una bella campagna elettorale. Con le idee chiare, con grinta, coraggio e passione. Ma anche con la giusta moderazione nei toni e senza mai perdere di vista il buon gusto.

Io ho cominciato "in bicicletta" questa campagna elettorale che si preannunciava piena di salite. E ora, dopo aver pedalato un bel po', continuo la scalata, puntando al traguardo.

Possiamo dire che questa volta ce la siamo giocata fino in fondo.
Ora, però, fateci un bell'"in bocca al lupo".

mercoledì 11 maggio 2011

Non facciamo morire i piccoli negozi di Varese

Basta un giro in città per rendersene conto: serrande abbassate, attività che cessano, desertificazione commerciale. Sempre più negozi di lunga tradizione a Varese chiudono. Quelli del centro storico alle prese con il caro-affitti, alte tariffe e concorrenza sfrenata dei grandi marchi, ma anche quelli delle periferie, lasciati soli a combattere contro lo strapotere dei supermercati in un periodo di crisi e basso potere di acquisto dei consumatori.

Salvare i negozi – dalle vetrine “storiche” di corso Matteotti, al commercio di vicinato nei vari quartieri – è un'esigenza prioritaria per il Comune di Varese. Per il nostro centro storico, significa preservare l'identità commerciale che è parte della storia della città e custodire l'attrattività per il “salotto buono” fatto di bei negozi, botteghe e caffè dalla lunga tradizione. Per le periferie varesine oggi vittima dell'abbandono, invece, significa mantenere un presidio indispensabile per fornire prodotti e servizi di prossimità vicino a casa propria, un aiuto alle famiglie e agli anziani, senza la necessità di doversi infilare in un centro commerciale per la spesa quotidiana. Più in generale, significa sostenere l'economia locale, composta anche di un tessuto di piccole imprese commerciali.

In questo senso, bene ha fatto la Camera di Commercio, in collaborazione con le associazioni di categoria a promuovere la rete dei sette "Negozi polifunzionali" in provincia, per conservare questo patrimonio. Ma non basta. Il Comune deve limitare gli insediamenti di nuove strutture commerciali di grandi dimensioni che obbligherebbero i commercianti di vicinato a chiudere bottega. Deve rilanciare il turismo e l'attrattività di Varese molto meglio di quanto sia riuscito a fare in questi anni, per offrire nuove occasioni commerciali alla Città Giardino. Deve sostenere l'attività dei piccoli negozi sia riqualificando l'area urbana per offrire un miglior “biglietto da visita”, sia evitando di opprimerli con tariffe insostenibili. Questo è il mio impegno per il commercio nella città di Varese.